Non sentire sapori e odori è stato uno dei primi sintomi riconosciuti dell’infezione da Covid-19.
Ma un nuovo studio rivela che l’infezione è legata anche al rischio di perdita dell’udito.
In particolar modo è stato rilevato come aumenti, soprattutto tra i giovani adulti, l’ipoacusia neurosensoriale.
La ricerca è stata svolta in Corea del Sud monitorando oltre sei milioni di giovani tra i 20 e i 39 anni -senza problemi di udito- dall’inizio del 2020 fino al termine del 2022.
All’interno di questo campione sono stati registrati circa 40mila casi di sordità e circa 6mila di ipoacusia neurosensoriale dovuta a danni del nervo acustico.
In entrambi i casi la percentuale risulta essere del 30% più elevata tra i soggetti che hanno contratto l’infezione da coronavirus.
Lo studio è stato pubblicato su Lancet eClinicalMedicine.
Tutti i problemi legati all’errata percezione dei suoni, nei giovani così come negli adulti, hanno un grande impatto sulla qualità della vita, a partire dalle relazione interpersonali fino al rendimento scolastico e lavorativo.




