Il Paxlovid, il farmaco realizzato da Pfizer per combattere l’infezione da Sars-Cov-2, è stato raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità come trattamento precoce per quegli individui positivi con possibilità di sviluppare le forme gravi della malattia da Coronavirus.
Il fatto che esista finalmente un farmaco antivirale e che l’OMS abbia preso una posizione così chiara al riguardo non deve far dimenticare l’estrema efficacia della vaccinazione, che tutt’ora rimane la strategia cardine di prevenzione contro la malattia; il vaccino, infatti, riduce la carica virale facendo in modo che il virus si diffonda meno facilmente.
Dopo vari tentativi da parte degli scienziati di utilizzare farmaci antivirali già esistenti, si è visto che era necessario realizzarne uno nuovo; Paxlovid è stato creato unendo due antivirali, nirmatrelvir/ritonavir, può essere assunto per via orale e appartiene agli inibitori delle proteasi, una classe di molecole già in uso contro l’HIV e l’epatite C.
Affinchè Paxlovid agisca in modo efficace, è necessario essere tempestivi: la sua somministrazione deve avvenire entro 5 giorni dalla positività. L’infezione del Coronavirus si può dividere in due fasi, quella della replicazione virale, durante la quale il virus si moltiplica creando dei danni, e quella dell’infiammazione, nella quale i danni sono provocati dalla risposta immunitaria stessa dell’organismo che cerca di combattere il virus; per questo è fondamentale che Paxlovid venga somministrato precocemente, perché durante la fase infiammatoria non serve più.
Da qualche settimana l’AIFA ha autorizzato la prescrizione del farmaco da parte del medico di famiglia: con la ricetta si potrà andare a ritirare il medicinale in farmacia. Una decisione, quella di snellire il processo di prescrizione, che si spera faccia aumentare il numero di persone in grado di ricevere il trattamento.